Cinquant’anni di dedizione e fede: don Elio Benedetto e la Comunità di Palata.

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di Giuseppe Gravante

Celebrazione Eucaristica: un tributo a mezzo secolo di ministero.

Il 17 dicembre 2023 a Palata (CB), nonostante giorni nei quali influenza e malanni hanno fatto da padroni, in una chiesa gremita e dal clima compunto e devoto, si è svolto un evento di straordinaria rilevanza per la piccola cittadina molisana: la Celebrazione Eucaristica di ringraziamento per i 50 anni di ministero pastorale a Palata del parroco don Elio Benedetto, sacerdote molto amato e che ha forgiato il cuore stesso della Comunità.

Alla solenne Liturgia sono intervenute anche le autorità civili e militari, tra le quali quella del sindaco di Palata, Maria Di Lena e del sindaco di Montenero di Bisaccia (CB), Simona Contucci.

Un messaggio speciale del vescovo della Diocesi Mons. De Luca.

Il vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Mons. Gianfranco De Luca, impossibilitato a presenziare a causa dell’influenza, ha lasciato una testimonianza tangibile della sua presenza spirituale consegnando un messaggio commovente, focalizzato sull’identità del sacerdozio e sul conseguente risvolto pastorale. Don Elio stesso, toccato profondamente da tali parole, ha dimostrato di saperle recepire e interiorizzare con animo umile, identificandole anche come un chiaro rinnovo del suo impegno pastorale.

Commozione e canto: un inizio emozionante!

La Celebrazione ha preso il via con un momento di profonda commozione: don Elio, noto anche – in Italia e all’estero – come affermato cantautore cristiano, ha intonato un brano musicalmente arrangiato sul testo redatto dall’apprezzato e famoso biblista Don Giuseppe De Virgilio. L’assemblea si è lasciata trasportare dalle emozioni, fondendosi nelle parole del brano e nell’interpretazione appassionata e commossa del parroco stesso.

Gratitudine e riconoscimento: un legame con la Comunità.

Prima della conclusione della Messa, don Elio ha voluto esprimere la sua riconoscenza alla Comunità. In primis, però, ha ricordato e sottolineato l’importanza nella sua vita dei cari genitori, dei parenti non più in vita ma presenti spiritualmente nonché dei suoi grandi maestri di vita: Santa Teresa di Calcutta, il Beato Giacomo Alberione e don Lamera, sua guida spirituale. 

Ha ripercorso i momenti difficili – e, talvolta, addirittura di solitudine – del suo ministero: in particolare, la “devastante” pandemia da Covid-19 e il suo recente e faticoso ricovero ospedaliero; evidenziando, però, il pronto supporto della Comunità e come tali eventi abbiano costituito, allo stesso tempo, un percorso di analisi interiore, rivalutazione delle priorità della vita e – grazie all’affidamento al Signore e Maria Santissima – di evidente ripresa e crescita spirituale. 

Si è soffermato anche, con particolare attenzione, su quello che è stato un evento cardine e di profondo significato per la Comunità tutta: la riapertura al culto, dopo anni di sacrifici e di inciampi, del Santuario della MADONNA di Santa Giusta, avvenuta lo scorso 8 dicembre.

Il Santuario è un luogo particolarmente importante per Palata, emblema della fede cristiana del popolo e segno vivo per tutto il territorio circostante; un pizzico di giustificato orgoglio ne ha espresso ulteriormente la portata emblematica. 

Ringraziamenti speciali: omaggi e apprezzamenti.

Diverse personalità hanno voluto esternare la loro gratitudine a don Elio. Il cantante Donato Lampariello ha evidenziato le straordinarie iniziative da lui promosse, i ricordi degli eventi parrocchiali ai quali don Elio stesso lo ha invitato ad animare e contribuire e, per finire, persino dedicandogli la toccante canzone “Solo l’Amore resterà”, una tra le tante appartenenti al repertorio musicale di don Elio ma che è anche quella che il cantante ha trovato più commovente.

A seguire, i sindaci di Palata e Montenero di Bisaccia, Maria Di Lena e Simona Contucci, hanno condiviso parole di riconoscimento nei confronti dello stimato parroco: il sindaco Contucci ha espresso la sua stima e l’onore per Montenero di Bisaccia nell’avere un concittadino come don Elio; il sindaco Di Lena ha ricordato, invece, la sua infanzia, le iniziative alle quali ella stessa ha partecipato: il coro parrocchiale e l’A.C.R. Su tutte.

Altre testimonianze e ricordi.

Ulteriori ricordi e segni di apprezzamento hanno aggiunto un tocco intimo alla celebrazione. In particolar modo, Chiara Plescia, commovendo tutti, ha ricordato il sostegno di don Elio durante i momenti difficili, come la sofferenza dell’amata madre e la sua dolorosa scomparsa; ha sottolineato come la presenza del “suo parroco” abbia aiutato la sua famiglia a superare tale perdita. 

A seguire, anche Bruno Di Lena, uno dei partecipanti al primo gruppo formato da don Elio appena giunto a Palata, ha ricordato i momenti giovanili trascorsi assieme lui, le iniziative proficue del teatro, le varie manifestazioni e piccoli concorsi canori organizzati; il tutto evidenziando la vivacità pastorale di don Elio stesso e, soprattutto, riportando alla memoria l’immagine impressa del “parroco con la sua chitarra”, fedele compagna di evangelizzazione.

Una lettera aperta dalla Comunità: Angela Neri ripercorre i 50 anni di ministero.

In una lettera aperta, Angela Neri – in rappresentanza della Comunità – ha rivelato, anzitutto, quella che fu la preoccupazione di tutti dovuta al recente ricovero ospedaliero di don Elio e il profondo desiderio di rivederlo presto all’opera, sottolineando anche il senso di vuoto avvertito durante la sua assenza e l’importanza del suo ruolo di “padre spirituale” di ciascuno.

Un viaggio di cinquant’anni: il legame indissolubile.

Don Elio – parafrasando il discorso di Angela Neri – è giunto a Palata giovane, carico di entusiasmo e con la sua inseparabile chitarra. Palata non è stata solo una parrocchia, ma la sua famiglia, la sua casa. La Comunità ha imparato ad ascoltare la Parola di Dio attraverso di lui, seguendolo e rispettandolo come “un padre”, “un sacerdote”, un “rappresentante di Gesù in terra”.

Dedizione, zelo e ricerca continua: la forza di don Elio.

La costanza, lo zelo e la ricerca di nuove strade per coinvolgere e far crescere la fede della Comunità, sono state costanti nella vita di don Elio. Le iniziative da lui promosse, come il Presepe e la Passione Vivente, hanno attratto l’intero paese; mentre, la trasmissione di “Radio Palata Nova” ha diffuso il suo messaggio oltre i confini; la volontà di avere il CSI (Centro Sportivo Italiano) in paese, ha aggregato attorno allo sport generazioni di giovani, consentendo a Palata di diventare persino centro zonale.

Con la sua opera evangelizzatrice in canto, don Elio ha portato la Parola di Dio in luoghi vicini e lontani, persino in India sulla tomba di Santa Teresa di Calcutta, la sua grande ispiratrice. Ha visitato le carceri, ha portato conforto agli ammalati, ha affiancato l’Unitalsi per oltre quarant’anni in veste di Assistente Spirituale e ha riscosso successo nella grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo.

Una Comunità vibrante: la parrocchia come mosaico

Don Elio – continua sempre Angela Neri – ha cercato la collaborazione di tutti: famiglie, scuola, autorità civili. Ha invitato la Comunità a partecipare alle iniziative della Diocesi e ad aprirsi a orizzonti sempre più vasti. Per lui, “la parrocchia è viva con la collaborazione di tutti”. Il paese è vivo grazie anche alle tante tradizioni ripristinate e consolidate al fine di non perdere le radici cristiane: la festa di Sant’Antonio, che vede il coinvolgimento di tantissimi giovani; la Novena di Pentecoste, con il pellegrinaggio mattutino reso ancor più partecipato grazie alla Celebrazione della Santa Messa presso il Santuario della MADONNA di Santa Giusta (che dopo la sua riapertura tornerà ad esserne il fulcro); la festa della Madonna del Carmine, con carri pieni di spighe di grano e che danno forma a    bellissime composizioni; la festa del Corpus Domini con strade e balconi abbelliti ad arte al fine di rendere omaggio al Signore e tanto altro. 

Don Elio ha coinvolto quasi interamente Palata con iniziative da ricordare: “Bimbi alla Ribalta”, una versione popolare de “Lo Zecchino D’Oro”; i percorsi di crescita dell’A.C.R. e il conosciuto coretto de “Le dolci note dell’A.C.R.”.

Ha, inoltre, cosa più importante, ristrutturato e riconsegnato ai fedeli le tre chiese palatesi: Santa Maria La Nova (sede parrocchiale), restaurata e consacrata per la prima volta nella storia, il 25 Marzo 2004, nella Solennità dell’Annunciazione del Signore; la chiesa di San Rocco, che versava in stato di abbandono e fatiscenza, addirittura senza il tetto; il Santuario della MADONNA di Santa Giusta, chiuso per anni e poi riaperto grazie a lui come si accennava più sopra. 

Angela Neri, prima di concludere, ha desiderato fortemente esprimere un ulteriore e grande grazie anche a nome dei tanti gruppi da lui istituiti e guidati nel tempo: i chierichetti; le famiglie dell’Istituto Santa Famiglia; i tanti giovani accompagnati ai vari campi scuola e a Medjugorje; l’A.C.R.; le catechiste e aiuto catechiste del gruppo Caritas-Missioni; il servizio di Bruno; il coro parrocchiale, che da anni – con estrema preparazione, assidua partecipazione e competenza – ha impreziosito le Celebrazioni domenicali e festive, non ultima proprio quella del cinquantesimo anniversario di don Elio, rendendola solenne e partecipata; il piccolo coro “Le dolci note dell’A.C.R.”; il gruppo di preghiera “Regina della Pace”; l’Apostolato della Preghiera; la Confraternita “San Rocco”; il sito web parrocchiale curato dal prof. Giuseppe Gravante; il gruppo per la Bellezza della Chiesa; il Comitato Feste; il gruppo dei volontari – costituito alla fine del lockdown – per la sicurezza nella Chiesa.

In buona sostanza, raccontare la storia di questi cinquant’anni non è stato solo un mero elenco di eventi ed opere realizzate, ma una rievocazione di volti, di momenti lieti e tristi, di tappe che hanno intrecciato la vita della Comunità con quella del suo parroco: ha benedetto bambini, ha consacrato, ha unito in matrimonio, ha portato conforto agli ammalati: le sue mani hanno tessuto una trama intricata, fatta di fede, speranza e amore.

Conclusione festosa: il contributo delle collaboratrici e catechiste

La giornata si è conclusa con un momento di condivisione e festa presso il centro Sacro Cuore, preparato con affetto dalle collaboratrici e dai volontari parrocchiali. Don Elio ha sottolineato il loro sacrificio e dedizione, riconoscendo l’importanza del loro ruolo nella vita parrocchiale.

Anche giovani e ragazzi sono intervenuti. Tra questi, i ministranti che hanno curato – con doverosa dovizia – la Celebrazione Eucaristica, rendendola dignitosa ed espressiva; un gruppo ben preparato dalle stesse catechiste e dalle collaboratrici di cui sopra che, guidato da Donato Lampariello, ha eseguito canti speciali in onore di don Elio, impreziosendo ulteriormente la serata.

Cinquant’anni di storia, di fede, di impegno pastorale: questo è il patrimonio di don Elio Benedetto a Palata. La sua figura rimarrà indelebile nel cuore della Comunità, un faro di speranza e un esempio di dedizione al servizio del prossimo.